Delfina e Chiara: Quest’estate abbiamo sentito il bisogno di fare qualcosa per gli altri, sperando che l’esperienza avrebbe lasciato il segno nella nostra vita, anche in quella quotidiana. Marisa ci ha dato la carica necessaria ad intraprendere questa avventura; il resto lo hanno fatto un centinaio di splendidi bambini che abbiamo conosciuto a Quillabamba. L’impatto è stato subito famigliare e superato il trauma del viaggio, che potrebbe scoraggiare i più, tutto è proseguito in modo molto naturale: le sveglie all’alba, i bambini che ti sommergono, anche e soprattutto fisicamente, con la loro energia, l’affetto delle persone che collaborano, i pasti agli orari più svariati e con i menù più svariati, le ore di lezione di italiano, i giochi di gruppo, le lezioni di cucina (noi che non cuciniamo nemmeno un uovo al tegamino, ci siamo trovate a fare le tagliatelle fresche per 60!), la piscina con i più piccoli, diventare dall’oggi al domani madrine di battesimo di tre bimbi e partecipare alle feste di famiglia, essere adottate come “Gringas” da tutta la cittadinanza locale.