Martina (Agosto 2017)

Era da un po’ che avevo l’idea di andare in Perù a conoscere l’asilo di Marisa. Non sapevo neanche bene il perché ma ne ero attratta e così, ascoltando il mio cuore, all’inizio di quest’anno ho pensato che il miglior modo per trascorrere l’estate dopo la maturità fosse quello di andare proprio là.

Ho conosciuto quel posto attraverso i racconti che Marisa ci faceva quando veniva a trovarci e le testimonianze di mia zia Luisella e di mia cugina Barbara, e da sempre mi sono sentita inconsciamente legata e affascinata da quella realtà. Fin da piccola, sapevo che il regalo natalizio per me e mio fratello era l’adozione a distanza di una bambina e di un bambino peruviani e inoltre, da molti anni, in cucina, è appesa una grande foto di Marisa sommersa da tutti quei bimbi con accanto tanti giovani donne che l’hanno accompagnata in ciò che ha costruito.

E così sono partita e sono arrivata a Quillabamba proprio nei giorni della festa cittadina! Inaspettatamente sono stata coinvolta in balli, musiche tradizionali e abiti tipici e in occasione della parata ho portato la bandiera italiana sfilando con i bambini della scuola. In questo modo, ho potuto conoscere fin da subito l’anima festosa, allegra e vivace della gente del posto.

Dopo i giorni di festa, tornati tutti al lavoro, ho dato anch’io una mano aiutando la mattina nell’asilo e il pomeriggio nella clinica. L’esperienza è stata fantastica, attorniata da tutti quei bambini che ti saltano addosso, ti sorridono e ti abbracciano gridando di gioia, riflessa in quegli occhioni così profondi, puri e vivaci. Tutti quegli occhi mi hanno rapito il cuore ma due in particolare mi hanno colpita, teneri, limpidi, innocenti e con un velo di tristezza, i primi che ho incontrato e a cui ho iniziato a voler bene: quelli di Gael, bimbo di quasi due anni che mi sarei messa in valigia e portata a casa ma che, non potendo, mi sono accontentata di adottare a distanza.

Anche nella clinica l’esperienza è stata forte e poter stare vicino ai pazienti e aiutarli mi ha resa molto felice. Pure lì ho conosciuto un bambino, Gustavo, molto dolce e divertente con il quale ho passato piacevolmente il tempo aiutandolo a fare i suoi esercizi; ma anche giovani e adulti, come la signora Luz che è riuscita a trasmettermi una forza e una positività disarmanti.

Il grande grazie va in primis a Marisa che mi ha dato la possibilità di fare questa esperienza ma soprattutto anche alle meravigliose persone che ho conosciuto là e che mi hanno seguita, giorno dopo giorno, con affetto e allegria, diventando sincere amiche: prima di tutte la mia cara Jenny, da sempre braccio destro di Marisa, con la sua famiglia; Analia, Sara, Nohemy e Jasmina, fisioterapiste della clinica; la signora Esperanza dell’asilo e Gladis, ottima cuoca. Sarò per sempre grata a tutti coloro che lavorano nella Divina Provvidenza e che mi hanno fatta sentire parte di una grande seconda famiglia.

Martina

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