Massimo 2004 …Oggi e’ un’altra giornata da ricordare, ogni giorno sentiamo storie di maltrattamenti di bambini da parte dei genitori ma quando viviamo cosi’ da vicino la situazione.beh.la cosa e’ un po’ diversa. Marisa ci ha appena avvisati che da oggi la clinica avra’ un’ospite in piu’, Alejo 6 anni, un bimbo della prima elementare. La madre stamattina l’ha accompagnato a scuola dicendo che questa notte era stato nuovamente maltrattato dal suo patrigno e non vuole piu’ tornare a casa. Nei giorni scorsi, avevamo intuito che avesse qualche problema, ogni tanto in mezzo ai suoi compagni si fermava a guardare nel vuoto e poi piangeva…..Chiara e’ di ritorno con Marisa da Macamango dove sorgera’ la futura scuola con dormitori, i lavori procedono bene e il prossimo anno in primavera dovrebbero iniziare le lezioni. Alejo probabilmente sara’ uno di quelli che usufruira’ anche delle strutture interne per viverci fino a quando sara’ maggiorenne. Fuori da qui, tutti i bimbi vivono in un pesante stato di disagio e per loro la scuola e’ gratuita, ma ai nostri occhi anche Jules, 10 anni, deve avere qualche problema in piu’ rispetto ai suoi compagni, e dopo aver pranzato, lo accompagnamo a casa con la sua sorellina che va all’asilo, per vedere come vive. Viene con noi la sua maestra, che conosce gia’ altre realta’ simile alla sua. Camminando per strada, Jules mi sembra abbia cambiato atteggiamento, non e’ piu’ il bambino timido che stava seduto ascoltando la lezione, ma il figlio piu’ grande che torna a casa carico di un grosso peso sulle spalle per dare una mano a sua madre. Entriamo in un cortile di case pulite, direi accettabili, ma al suo interno, le quattro pareti in cui vive Jules sono come una freccia nel nostro cuore. Ricordo quando mio nonno viveva in campagna e aveva costruito un recinto coperto dove teneva galline e conigli…mi ricorda molto la casa dove vive Jules e gli altri 5 componenti della sua famiglia, 10 metri quadrati circa………
Massimo 2005 – ……Il ritorno”:Non sempre e’ facile parlare o scrivere a proposito di un momento vissuto, per trasmettere la sensazione di cosa si provi in un quel determinato istante. Cio’ che ho provato al mio “ritorno a Quillabamba” e’ molto semplice da raccontare e credo si possa tradurre in “casa” e “famiglia”. Il coinvolgimento del vivere quotidiano insieme a questi amici rispecchiano pienamente il significato di queste due parole.
Carmen e Robert erano li’ ad aspettarmi da piu’ di un’ora al terminal Bus in arrivo da Cusco. E’ bastato un lungo abbraccio e qualche istante a guardare i loro volti sorridenti che mi chiedevano “Como estas?”, per annullare il tempo……